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Pratiche artiviste di subverting e fake

Il laboratorio si articola in 5 lezioni della durata complessiva di 24 ore che si svolgeranno durante i mesi di maggio e giugno. Il ciclo di lezioni rientra nelle attività  formative da 2 crediti a scelta per gli studenti iscritti al corso di Diploma triennale e biennale, e sarà dedicato alle “pratiche artiviste di subverting e fake”. Si tratta di esperienze artistiche accomunate da un uso critico e politico delle tecnologie. In continuità con i precedenti laboratori di auto-formazione, l’obiettivo sarà quello di analizzare nuovi strumenti di informazione e comunicazione. “L’uso democratico e creativo delle tecnologie é frutto di una battaglia costante. Anche se il digitale dà grandi possibilità, esistono interessi economici (di pochi) che fanno di tutto per mettere freni e gabbie”. (Giacomo Verde)

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In particolare l’attenzione sarà rivolta a pratiche che tendono ad un spostamento semantico dei processi comunicativi per la creazione di nuovi significati e per lo svelamento di meccanismi di  propaganda invisibili. Attraverso il subverting, simile al concetto situazionista di détournement, alcuni gruppi artistici in questi anni hanno messo in evidenza anche in modo ironico e dissacrante le contraddizioni nascoste nelle maglie dei processi di informazione. Ne sono esempi, tra gli altri, Subvertr di Les Liens Invisibles, clone sovversivo di Flickr che introduce con il concetto di “subvertagging” una modalità alternativa di riappropriazione, e Yes We Spam!, una finta campagna di spam per il Partito Democratico messa in atto dagli IO/cose nel 2008 in piena campagna elettorale.

In questi progetti è inoltre evidente l’utilizzo della pratica del fake, cioè la creazione di situazioni totalmente finte, in grado però di richiamare per analogie iconiche o funzionali altre situazioni (siti, campagne pubblicitarie) già esistenti, e quindi di ingannare l’utente; ciò è avvenuto, per esempio, nel Win Nothing Day degli IO/cose, promozione commerciale nei supermercati d’Europa ma privata del premio finale. Interessante, per questo ciclo di lezioni, anche A Fake is a Fake di Les Liens Invisibles, in cui attraverso l’uso del popolare standard per blog WordPress si mira a costruire e a condividere template che ricalcano molto da vicino famosi media online, promuovendo così la diffusione generalizzata della pratica del fake.

Questo ciclo formativo ha come obiettivo quello di analizzare a fondo queste tematiche, sia dal punto di vista teorico che dal punto di vista pratico; per tale motivo, oltre alle lezioni di teoria sono previste ore di laboratorio con artisti ed esperti di comunicazione.

I workshop verranno strutturati in modo tale da consentire l’elaborazione di un lavoro finale da parte degli studenti. L’obiettivo è quello di proporre un corso che esca dagli schemi della lezione formale e frontale, privilegiando il dibattito, la partecipazione e il confronto tra studenti.

Si proporrà l’analisi di un particolare contesto comunicativo all’interno del quale applicare un uso irriverente e paradossale degli strumenti della rete. Il sistema comunicativo che verrà analizzato è quello avviato dall’amministrazione pubblica di Milano per la promozione l’Expo 2015. in relazione alle politiche degli spazi urbani e sociali. Per tale motivo l’insieme delle lezioni è concepito come un’ampia analisi sugli spazi urbani e i diversi aspetti di comunicazione pubblicitaria e artistica legati ad essi.

Parteciperanno agli incontri:

Antonio Caronia

ParcodiYellowstone

IO/cose

Les Liens Invisibles

Tatiana Bazzichelli