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Parade/parades
categoria: appuntamenti

Lunedì 25 ore 12 via brera 28 salone napoleonico

Per una cartografia degli affetti del presente

Parade/parades

con Carlos Casas e Simone Bertuzzi (modera Andrea Lissoni)

“…la sfida è quella di trovare la ricchezza del secondo sapore”

(da una conversazione fra Simone Bertuzzi e Carlos Casas)

La parata, nelle sue varie articolazioni – dal corteo alla sfilata, da quella militare a quella dance, di rivendicazione dei diritti di identità di genere o di provenienza – è una delle forme più curiose ed interessanti fra quelle emergenti delle ricerche artistiche del presente (è praticata da artisti come, fra gli altri, Matthew Barney, Francis Alys, Jeremy Deller, Philippe Parreno, Arto Lindsay,…). Allo stesso tempo la parata tocca con pertinenza gli assi chiave su cui si struttura il progetto di Focus 2010: gli affetti e le forme del sentire, ma anche i dispositivi, mettendo in crisi non pochi confini disciplinari (fra arte, scenografia, design, moda, musica, danza,…). Il Focus Parade/Parades si propone di far incontrare il filmmaker e artista visivo Carlos Casas con l’artista (come Invernomuto) Simone Bertuzzi, alla luce delle reciproche esperienze di ricerca sul soggetto delle parate fra culture ‘altre’, migrazioni, transumanze da un aparte e osservazioni sull’immaginario della cultura generazionale street e skate, transculture e forme di relazione tra spazio pubblico, identità e artista dall’altra.

Carlos Casas (Barcelona, 1974) è filmmaker e artista visivo, il suo lavoro è un crossover tra film documentari, cinema e arti visive e sonore. Casas esplora con foto, installazioni, film e progetti audio, gli ambienti estremi (geograficamente, psicologicamente o socialmente) concentrandosi sull’esperienza transculturale. Rocinha. Daylight of a favela (2003) è il suo primo documentario di 52’, girato nella più estesa favela di Rio de Janeiro a cui segue, l’anno successivo, il primo episodio di una trilogia, Aral. Fishing in an invisible sea. Straordinario racconto sulla vita delle tre generazioni di pescatori sul lago di Aral, il film ha vinto il premio come miglior documentario al Torino Film festival nel 2004, ed è stato selezionato al Rotterdam film festival, Visions du reel di Nyon, One world Prague, e Documenta Madrid dove ha conseguito la menzione speciale della giuria. Nel 2005 ha concluso Solitude at the end of the world, film risultato della sua ricerca in Patagonia, che ha ottenuto il premio speciale della giuria al Buenos Aires International Film festival nel 2006. La trilogia di film dedicati ai luoghi di vita più estremi del pianeta si è chiusa con il più recente progetto sulla Siberia, recentemente premiato come miglior documentario al Mexico International Film Festival FICCO 2008Carlos Casas, che fra le altre cose guida la label Von Archives, insieme all’artista Nico Vascellari, nutre uno speciale interesse per il suono e i paesaggi sonori, che lo ha spinto ad una speciale ricerca che lo ha portato a realizzare dei “Fieldworks” (video monocanale o installazioni) e a presentare il suo lavoro sotto forma di live media fra festival e rassegne internazionali. Attualmente Casas lavora ad un film sul cimitero degli elefanti sul confine tra India e Nepal, di cui l’immagine coordinata di Netmage 2010, di cui stato incaricato rappresenta una prima tappa di ricerca. www.carloscasas.net

Simone Bertuzzi (Piacenza, 1983) è laureato in “Arte e Media” presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Fra il 2003 e il 2007 ha diretto Risonanza Magnetica, distribuzione/mailorder indipendente di musica elettronica; responsabile della sezione di ricerca e selezione etichette discografiche, della sezione critico-teorica e della ideazione-creazione della comunicazione. Nel 2003 fonda il duo Invernomuto con Simone Trabucchi con cui pubblica il primo numero del progetto editoriale ffwd_mag; Invernomuto (www.invernomuto.info) è un gruppo di ricerca audiovisiva con numerose partecipazioni nazionali e internazionali nelle aree delle arti visive, della musica di ricerca e dell’interdisciplinarietà. Nel 2004 fonda la società G-Comm, che offre servizi nel campo della comunicazione multimediale, in particolare segue progetti di art direction e web design per alcuni festival e manifestazioni di arte contemporanea e cinema tra i quali Netmage 07 (Bologna 2007), Claudia Losi La coda della balena (Museo M. Marini, Firenze 2008), F.I.S.Co (2008-2010) e Art Fall (Ferrara 2009). Nel 2006 ha svolto il ruolo di cultore della materia “Arte e Multimedialità” con il prof. Andrea Lissoni presso il Politecnico di Milano – facoltà di Design. Ha collaborato con alcune testate e webzine tra cui Digicult, Kaleidoscope e Alias/Il Manifesto con contributi editoriali sul rapporto tra suono e immagine. Nel 2009 dà vita al progetto Palm Wine, con cui intende proseguire le tematiche già affrontate nella tesi di laurea Transculture del Suono, un’indagine sul panorama post-globale contemporaneo con particolare attenzione al movimento dei suoni e agli immaginari che generano; è in preparazione un volume fotografico come primo output del progetto. Invernomuto nasce nel 2003 dall’unione di Simone Bertuzzi e Simone Trabucchi, che si avvalgono della collaborazione di Davide Barbieri per gli aspetti musicali. Ponendo l’accento sul collasso e la commistione di linguaggi l’operato del gruppo si concretizza in produzioni fuori formato come il progetto editoriale “ffwd_mag”, ricerca che si espande nella produzione di video, nella progettazione di live-media performance e nella curatela di eventi e progetti speciali. Invernomuto ha partecipato a mostre collettive e festival internazionali, tra cui Domus Circular (Milano, 2005), Netmage 07 (Bologna, 2007, per cui ha curato l’art direction e il progetto Bissera), Invisible Miracles (Viafarini, Milano, 2007), Fair_Play (Lugano, 2008), Biennale Architettura 11 (Venezia, 2008, con Perspectives on Archive: Check-In Architecture), Hors Pistes 2009 (Centre Pompidou, Parigi, 2009), No Fun Fest (New York, 2009), Kubla Khan (Arte Contempo, Lisbona, 2009) Nothing But a Show (Castello Sforzesco, Milano, 2009) e Ars artists residence show (Fondazione Pomodoro, Milano, 2010). Nel 2007 ha preso parte alla residenza promossa dalla Dena Foundation for Contemporary Art, Parigi. Nel 2008 e 2009 ha presentato il progetto Village Oblivia a Raum (Bologna), Crisalide (Forlì), Netmage 09 (Bologna) e LAP Lambretto Art Project (Milano). Mostre personali: Whalesland (C/O careof, Milano, 2006), Teastas Mor (Galerie Patricia Dorfmann, Parigi, 2008) e B.O.B. (Galleria Patricia Armocida, Milano, 2010). www.invernomuto.info – www.ffwdmag.info

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