Giovedì ore 14:00 – Aula magna
@ Accademia di Belle arti di Brera via Marche 71, M3 fermata ZARA [istituto Zappa/BRERA]
primo appuntamento del ciclo di autoformazione Pratiche artiviste di subverting e fake
temi trattati: tecnologie . politica . immaginario . situazionismo . dètournement . nomi multipli . subverting . fake
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Antonio Caronia

vive e lavora a Milano, dove insegna Sociologia dei processi culturali e Comunicazione multimediale all’Accademia di Belle Arti di Brera, Estetica dei media e Antropologia dello spazio alla NABA. È Director of Studies del M-Node del Planetary Collegium di Plymouth. Laureato in matematica, si è occupato di teoria e pratica politica, di fantascienza, di fumetto, di video e di immagine elettronica, di immaginario scientifico e tecnologico, di realtà virtuali e di reti telematiche. Studia gli effetti sociali dell’innovazione tecnologica e i problemi della comunicazione con strumenti antropologici, sociologici ed estetici, in relazione alle trasformazioni dell’immaginario. Dal 1978 a oggi, ha collaborato a giornali e riviste (tra cui Un’ambigua utopia, Il manifesto, Europeo, Corto maltese, Videomagazine, Cyborg, Isaac Asimov’s Sf Magazine, Virus, Flesh Out, Musica-La repubblica), ha tenuto conferenze e seminari in varie facoltà universitarie e istituti di ricerca, ha organizzato mostre e convegni, ha tradotto libri e articoli. È stato consulente della Biblioteca Comunale di Cattolica e collaboratore del Mystfest. Dal 1986 al 1988 è stato redattore del mensile Se. Scienza esperienza.
Attualmente collabora a L’unità, Pulp, Cyberzone, Millepiani. È membro fondatore delle associazioni culturali Teatri 90, Reload, Socialpress.
Ha scritto Nei labirinti della fantascienza. Guida critica a cura di Un’ambigua utopia (Feltrinelli 1979), Il cyborg. Saggio sull’uomo artificiale (Theoria 1985; nuove edizioni ampliate ShaKe 2001 e 2008), Il corpo virtuale (Muzzio 1996), Houdini e Faust. Breve storia del cyberpunk (con D. Gallo, Baldini&Castoldi 1997), Archeologie del virtuale (Ombre corte 2001), Philip K. Dick: La macchina della paranoia (con D. Gallo, X Book 2006), L’arte nell’era della producibilità digitale (con E. Livraghi e S. Pezzano, Mimesis 2006).

