autart
autonomia autoformazione artivismo
workshop con Les liens Invisibles
categoria: autoformazione, date

Lunedì ore 10:00 – Aula magna
@ Accademia di Belle arti di Brera via Marche 71, M3 fermata ZARA [istituto Zappa/BRERA]

quarto appuntamento del ciclo di autoformazione Pratiche artiviste di subverting e fake

temi trattati: tecnologie . web 2.0 . immaginario . controinformazione . hijacking . subvertagging . fake

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Les Liens Invisibles

www.lesliensinvisibles.org

locandinaLesLiensInvisibleInBassa

Les Liens Invisibles è un eclettico gruppo artistico immaginario composto da Clemente Pestelli e Gionatan Quintini. Il duo opera dal 2006 principalmente su, con e attraverso la rete alla ricerca dei legami invisibili che percorrono l’infosfera, le sinapsi neurali e la vita reale. I loro lavori più noti riguardano la loro ricerca artistica sulle piattaforme sociali come territorio da decostruire: ne è un esempio Subvertr (2007), clone sovversivo di Flickr che introduce con il concetto di subvertagging una modalità alternativa di riappropriazione dell’immaginario collettivo, Google is not the map (2008) è una critica che non lascia spazio neanche alle rappresentazioni del territorio, le mappe appunto (Google Maps in testa, da cui l’opera trae il titolo), che con le loro parole, diventano sempre più “illusorie”. 35 le geoPoeMaps realizzate, una piccola collezione di destabilizzanti cartografie, dove sulla tanto familiare e scontata rappresentazione satellitare di Google piovono banane e fragole volanti, crescono fiori, mentre simboli inconsueti tracciano percorsi indipendentemente dalla volontà del fruitore. Se su queste mappe non riuscite a trovare la strada che cercate, fa parte del gioco: perdersi e perdere la certezza dei nostri punti di riferimento che consideriamo reali e scontati. Peking 2008, an (extra)ordinary place for a hijacking advertising. La controinformazione, l’altra faccia del patinato, del preparato e confezionato; l’autoironicamente definito fake: il sito peking2008.com è innanzi tutto una coraggiosa iniziativa che tenta di viaggiare in parallelo con le Olimpiadi di Pechino di quest’estate portando con sé tutto quello che dall’informazione ufficiale è scartato. A Fake is a fake (2008) è lo strumento tattico più aggiornato per opporsi alla colonizzazione della suddetta attenzione da parte dei grandi media online. Usando il popolare standard per blog WordPress il progetto è mirato a costruire e, ancora più, a condividere, template che ricalcano molto da vicino famosi media online.Nella sua primissima release ci sono template licenziati sotto GPL che richiamano il Financial Times, la Casa Bianca, Le Figaro, La Repubblica, il quotidiano del Vaticano, e molti altri.

Selezione esposizioni:* “Tag ties and affective spies“, National Museum of Contemporary Art, Atene – 2009* “Pixxelpoint – For God’s Sake!“, Nova Gorica (SL) – 2008* “LX 2.0“, Lisboa 20 Arte Contemporânea, Lisbona – 2008 * “Ours: Democracy in the Age of Branding“, Parsons The New School for Design, New York – 2008* “My Own Private Reality“, Edith Russ site for media art, Oldemburg – 2007.